
IN MEMORIA DEL
COLONNELLO PILOTA GIUSEPPE LIMA

"I PILOTI NON MUOIONO MAI, IMPARANO SOLO A VOLARE IN MANIERA DIVERSA"

ROMA, 05 MARZO 1966 - IRAQ, 30 MAGGIO 2005
Giuseppe Lima, brillante ufficiale del Genio, inizia la sua carriera militare a soli diciotto anni. Dopo un percorso di eccellenza e dedizione, entra a far parte dell’Aviazione Leggera dell’Esercito, distinguendosi per le sue capacità tecniche e per una versatilità che lo rendeva unico.
Tuttavia, ancor più della sua carriera folgorante e dei suoi successi accademici, a colpire chi lo ha conosciuto sono state le sue profonde doti umane: un uomo capace di ascoltare, di sostenere e di ispirare chiunque gli fosse accanto. A soli trentasei anni, aveva già raggiunto il grado di Tenente Colonnello, lasciando un segno indelebile in ogni ambiente che aveva toccato con la sua presenza.
Il 30 maggio 2005, Giuseppe ha lasciato per sempre la moglie, i suoi tre figli e tutti coloro che lo amavano, causando un dolore che ancora oggi è vivo nei cuori di chi l’ha conosciuto. La sua perdita non è solo un lutto per i familiari e i colleghi, ma una ferita per la comunità intera, che in lui vedeva un esempio di dedizione e sacrificio. Giuseppe Lima non è caduto solo come ufficiale, ma come eroe che, con coraggio e altruismo, ha servito la sua patria fino all’ultimo istante. La sua assenza lascia un vuoto profondo, difficile da colmare, e il ricordo della sua vita e delle sue virtù ci accompagnerà sempre come ispirazione e monito a vivere con lo stesso impegno e lo stesso amore per gli altri.


Creato da Numa Virte, Lele Trevi

Iraq, 30 Maggio 2005
Il 30 maggio 2005, durante un volo di rientro alla base dopo aver accompagnato un collega colpito da un grave lutto familiare e completato un servizio presso il centro d’intendenza in Kuwait i contatti radio con la sala operativa si interruppero bruscamente.
Il velivolo, un Agusta-Bell 412, era composto da un equipaggio esperto e affiatato, denominato MILAN 63 BRAVO composto dal Tenente Colonnello Giuseppe Lima, il Capitano Pilota Marco Briganti e i due mitraglieri di bordo, il Maresciallo Ordinario Massimiliano Biondini e il Maresciallo Ordinario Marco Cirillo.
Venne attivata la procedura d’emergenza. Decollò il Predator, partirono i soccorsi. Ma a 13 km a sud-est di Nassiriya, il responso fu chiaro e terribile: l’elicottero era stato travolto da una fortissima tempesta di sabbia.
Nessuno sopravvisse.
LUOGHI INTITOLATI

ROMA (RM)

RIMINI (RN)

SCILLATO (PA)

COLLESANO (PA)

BOLOGNA (BO)

COLLESANO (PA)